INDICE GENERALE / 5 SEGNALAMENTO (parte II) / 5.1 IMPIANTI DI STAZIONE
L’evoluzione tecnologica e la crescente spinta all’automazione degli ultimi decenni hanno favorito, anche nel settore ferroviario, la sostituzione di attività tradizionalmente svolte dall’uomo con sistemi automatici di comando e controllo del traffico e la loro unificazione in posti centrali. Questa sostituzione, vantaggiosa in termini di riduzione dei costi e di incremento della produttività, aumenta anche la sicurezza e la regolarità della circolazione.
Con il termine “comando” si definiscono le vere e proprie attività di azionamento e telecomando degli impianti di linea direttamente influenti sulla sicurezza dei movimenti dei treni, delegando al “controllo” le più generali attività di supervisione della qualità del servizio nel suo complesso.
I sistemi di Telecomando possono essere “punto-punto” o “punto-multipunto”; sono utilizzati sia su linee a singolo che a doppio binario.
I due sistemi sono sostanzialmente simili; tuttavia, mentre nei primi è una stazione, detta posto centrale (PC), a telecomandare una o più stazioni (o bivi), detti posti satellite (PS), nei secondi è il Dirigente Centrale Operativo (DCO) che, dal PC, telecomanda le varie stazioni impresenziate, svolgendo in remoto funzioni di dirigenza movimento di tutti gli impianti della circolazione. Per comandare intere linee, il DCO si avvale del sistema di Controllo del Traffico Centralizzato (CTC) o del Sistema di Comando e Controllo (SCC), esempi di sistemi punto-multipunto, che operano direttamente sugli apparati centrali (telecomandati) delle stazioni e sui sistemi di blocco relativi alla circolazione in linea.
Gli impianti punto-punto
Nel sistema di telecomando punto-punto, il posto satellite è gestito tramite un apparato A.C.E.I. e le linee ad esso afferenti sono munite di sistema di distanziamento con blocco automatico o blocco conta-assi; l’A.C.E.I. garantisce anche la sicurezza dell’esercizio.
Gli impianti satellite, normalmente impresenziati, sono telecomandati a distanza dal PC; il telecomando è realizzato mediante una coppia di elaboratori, che “dialogano” tra di loro mediante modem, ed un sistema di trasmissione dati su cavo telefonico.
Nel PC sono necessari quindi due elaboratori (uno principale, o normale, “N” ed uno di riserva “R”), un modem, uno o più monitor oppure un quadro luminoso, simile a quello degli A.C.E.I., ed una tastiera per la trasmissione dei comandi.
Analogamente, nel PS ci sono un modem ed un elaboratore collegato con l’A.C.E.I..
I comandi vengono digitati mediante la tastiera del posto centrale dal DCO, che assume anche la dirigenza movimento dei posti satellite: essi sono dunque da considerare sempre abilitati.
Il comando viene inviato al posto satellite ed eseguito sull’A.C.E.I.; quindi, il controllo dell’esecuzione del comando ritorna al posto centrale. Durante il tempo necessario fra l’invio del comando ed il ritorno del controllo d’esecuzione, sul monitor o sul QL, gli enti interessati assumono l’aspetto di attesa controllo.
In realtà, non solo i sistemi di telecomando punto-punto, ma anche i CTC, sono costituiti da un complesso di apparecchiature a logica cablata e programmata per la cui continuità di funzionamento si realizza di norma un’opportuna duplicazione delle apparecchiature (totale nel PC, limitata alla logica di trasmissione dei dati nel/nei PS).