INDICE GENERALE / 2 L’INCIDENTALITA’ NEI SISTEMI A GUIDA VINCOLATA E NEL TRASPORTO FERROVIARIO/2.2 L’INCIDENTALITÀ NEL TRASPORTO FERROVIARIO
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2.2.1 L’incidentalità reale
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Il 31 luglio 1962, il treno viaggiatori 1391 Milano - Genova P.P., giunto nella stazione di Voghera, venne tamponato da un treno merci composto da 30 carri vuoti. Conseguenza del tamponamento fu la distruzione dell'ultima vettura a cassa di legno del treno viaggiatori, ed il progressivo danneggiamento di quelle successive. Dei 30 carri del treno investitore, 10 sviarono. L'elevato numero di vittime (64, con 50 feriti) era stato favorito dall’utilizzazione di materiale ormai obsoleto (carrozze in legno). Sebbene i macchinisti del treno merci abbiano sempre sostenuto che i segnali da loro incontrati erano per l'ingresso in stazione in "deviata", la Commissione di inchiesta affermò l'esatto contrario: si trattò, evidentemente, di una tragedia causata da un errore umano. |
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Nel marzo del 1961, un treno espresso composto di bagagliaio e 14 vetture transitava a circa 100 km/h nella stazione di Castelfranco Veneto sull'itinerario di corretto tracciato quando si verificò lo svio della sesta vettura dalla testa e, di conseguenza, di tutti i successivi veicoli verso la coda. La Commissione Ministeriale di inchiesta, appositamente costituita, accertò che l'incidente era stato provocato dall'imperfetto funzionamento di uno scambio, incontrato di calcio dal treno in transito: si trattava di uno dei primi scambi elastici messi in opera dalle FS (che provvedevano, allora, alla loro diretta costruzione nelle proprie officine su progettazione dei propri tecnici). Un altro incidente verificatosi a causa dello svio di un treno avvenne l’8 marzo del 1965 nella stazione di Castelbolognese, dove erano in corso lavori importanti di ristrutturazione straordinaria della via e delle opere. Il direttissimo 718 Bari - Milano deragliò, a causa dello svio del locomotore e di nove vetture, entrando in stazione a 90 km/h anziché a 30 km/h come prescritto. Il macchinista e l’aiuto macchinista furono arrestati, imputati di disastro ferroviario, riconosciuti colpevoli e condannati alla detenzione. L'apposita Commissione d'inchiesta accertò che il PdM aveva regolarmente incontrato la via libera incondizionata (verde-verde) senza però adeguare la velocità alle prescrizioni ricevute, scagionando, di fatto, le FS che non avevano ritenuto di modificare il segnalamento poiché non previsto dai regolamenti. |
Il 21 novembre 1980, fra le stazioni di Curinga ed Eccellente (CZ), il treno 587 proveniente da Roma urtò a 96 km/h contro la seconda parte di un treno merci che si era staccata accidentalmente (spezzamento) ed era rimasta bloccata in linea. Il locomotore del 587 sviò, mentre 4 vetture si rovesciarono nella scarpata. Poco dopo sopraggiunse il treno espresso 588 che investì il locomotore sviato, alla velocità di circa 60 km/h, con conseguente svio del locomotore e delle 4 vetture attigue. Ciò che fece e deve ancora far riflettere è che, all'atto del transito del merci nelle due stazioni successive, nessuno si accorse che questo era privo della segnalazione di coda. |